Corso Umberto I, via principale della città di Taormina, è la strada che inizia da Porta Messina, riedificata nel 1808 (subito al di fuori, la seicentesca piccola chiesa di san Pancrazio, eretta sulle vestigia di un tempio ellenistico dedicato a Giove Serapide), e termina con porta Catania o del Tocco, 1440, che delimita il Borgo a ovest.
Il tracciato ripete quello dell'antica consolare Valeria, fu asse di sviluppo del primo insediamento greco-romano, colmato negli spazi vuoti o, più semplicemente, riutilizzabile dagli edifici delle epoche successive.
È qui, in questo corso che si svolge la vita nella città di Taormina. Piena di negozi e di ritrovi. Nei molteplici vicoli che confluiscono nel Corso Umberto si trovano deliziosi ristoranti dove si degustano i migliori piatti della cucina siciliana.
Nel bel mezzo del centralissimo corso Umberto I si trova la piazza IX Aprile col belvedere. Questa piazza, grazie alla sua posizione strategica, che si apre, spezza di fatto la continuità dell'asse centrale di Taormina, esteso dalla porta Catania alla Porta Messina, può essere considerata il "salotto" più elegante di tutta la città.
Dalla balconata si può ammirare uno splendido panorama mozzafiato particolarmente suggestivo che abbraccia l'Etna, la baia di Giardini Naxos e i ruderi del teatro antico.
Nelle giornate più limpide si scorgono le coste della Calabria. La piazza IX Aprile è circondata dai più famosi bar all'aperto di Taormina, dove la sera si esibiscono gruppi di musica folk siciliana.
Caratteristici sono i pittori, i caricaturisti, gli artisti di strada e gli artisti che dipingono ritratti e paesaggi.
A fare da sipario alla piazza sono la ex chiesa di sant'Agostino, oggi sede della Biblioteca Comunale, di stile gotico, e la chiesa di san Giuseppe, seicentesca, che la domina dall'alto di una scalinata.
Dalla piazza si accede alla parte più antica della città attraverso la Porta di Mezzo, su cui si erge la Torre medievale dell'Orologio.
Edificata nel XII sec. su antiche fondamenta greco-romane, è stata più volte distrutta dagli eserciti che nel tempo hanno invaso Taormina e subito dopo ricostruita: l’ultimo restauro risale al 1679, voluta fortemente dai taorminesi;
in quella occasione fecero collocare anche il grande orologio.
L'edificio, aperto dalla Porta di Mezzo, conduce al Borgo Medievale, separando di fatto questa parte della cittadina dalla Taormina classica ed ellenistica. Questa struttura in pietra è sovrastata da merli,
reca un orologio nella sua porzione sommale, mentre la porta propriamente detta si apre in un elegante arco in blocchi di pietra squadrata. Su un preesistente impianto delle mura ellenistiche fu costruita la torre.
Nella seconda metà del 18° secolo si resero necessari interventi di ripristino, dopo che l'originario elemento era stato in parte sinistrato.
Studi recenti fanno presumere che la prima torre fu eretta sui resti di una più antica costruzione muraria difensiva, risalente all'epoca dell'origine della città e, cioè, intorno al IV secolo a.C.
Sempre sul corso Umberto I incontriamo Piazza Duomo, la più antica piazza di Taormina. La costruzione risale al XIII sec. mentre la facciata risulta essere molto semplice. Il coronamento a merli le ha valso il nome di cattedrale-fortezza, il lato sinistro presenta un bel portale rinascimentale, ristrutturato nel 1636, a sesto acuto ornato da un tralcio d'uva che segna il bordo e, in corrispondenza del transetto, un grande rosone scolpito anchesso d’ispirazione rinascimentale.
Al centro si erge una bella fontana barocca in pietra di Taormina a base circolare. La vasca più grande che si apre ad Oriente
fungeva un tempo in parte alle massaie per lavare ed in parte da abbeveratoio. Al centro, in posizione elevata, si trova l'emblema della città,
un centauro, qui però raffigurato nella versione femminile e dotato, al posto delle classiche quattro zampe, di due braccia che reggono una sfera ed uno scettro, simboli del potere.
Sulla destra della piazza del Duomo di Taormina si può vedere la casa Floresta, il cui cortile ha elementi architettonici quattrocenteschi nel portale ad arcata ogivale del piano terreno e nella scala (molto vicina a quella di palazzo Corvaja), e cinquecenteschi nelle due finestre architravate su mensoline al primo piano e nell’attiguo portale dall’arco a tutto sesto archivoltato. Sul lato opposto della piazza, è una gradinata che discende in piazzale S. Domenico: qui è l'ex convento di S. Domenico, che conserva taluni elementi originali come il chiostro meridionale (sec. XVI) e il campanile della chiesa (secoli XVII-XVIII). La fruizione alberghiera del complesso ha mantenuto parte dell’originale arredo monastico, integrandolo con mobilia in stile impero (seconda metà del sec. XIX). Sotto e dietro s. Domenico corre la panoramica via Roma, che costeggia il pendio dirupato ai piedi della città, con continue, magnifiche viste. Al termine della via è il giardino pubblico o Villa Comunale duca Colonna di Cesarò. Questo giardino/parco fu creato, con molta cura nei dettagli, da Florence Trevelyan ed altri membri di una comunità inglese, ai quali apparteneva il territorio. Qui si trovano piante molto rare che sono state coltivate appositamente sull'Isola Bella di Taormina. Anche da qui si ha una bellissima vista sull’Etna e la costa da Giardini ad Acireale.
Fonti: Archivio del CSSSS.
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