Spesso si tende a mischiare la fantasia con la realtà.
È questo il caso del gioco del lotto, ove i numeri rappresentano la congiunzione tra reale ed irreale.
A questo si intendono riferire "I miraculi di Fra' Gilormu", per la felicità e quella ricchezza sognata da don Piddu,
talmente accecato da non accorgersi di ciò che avviene tra le mura di casa sua, una storia adultera tra suo compare, don Turi e sua moglie, donna Nela.
Fra' Gilormu viene ritenuto santo poiché in sogno, suggerisce numeri vincenti al lotto a don Piddu, credulone e ingenuo.
Un problema questo che assilla molta povera gente che si affida più ai numeri che alla fede.
Fra' Gilormu però vuole andare lontano, vuol scoperchiare una pentola in ebollizione, e lo fa con crudezza e non con i toni miti che ci si aspetta da un religioso.
Carattere rude ma gli servirà a portare a compimento il suo progetto, scoperchiare del tutto la pentola per salvare il salvabile, per salvare il matrimoniu di don Piddu, assorbito dai numeri.
Mostra la sua intransigenza e con scaltrezza salva il matrimonio di don Piddu e sua moglie donna Nela.
perché il matrimonio, nella sua santità sia salvo.
Il dramma psicologico di Cola si manifesta appieno nella commedia drammatica 'U sapiti com'è scritta da Francesca Sabàto Agnetta, che ha trasfuso nella sua opera uno spaccato della Sicilia d'altri tempi. L'amore di Gati per questo suo figlio, Cola, così innocente eppure così arricchito di valori. L'ambiente patriarcale (in questo caso matriarcale) ci riporta alla cruda realtà vissuta nei borghi popolari, caratterizzata da vari intrecci amorosi - l'amore di Vennira violento e passionale per Gaetano - che fatalmente finiscono col rendere drammatica, nel vero senso della parola, anche l'aria che si respira.
Il regista Franco Litrico ha saputo dare un tocco personale al lavoro inserendo dei particolari che hanno rivitalizzato alcune scene. Direzione artistica di Aldo La Spina.
