La storia è ambientata in casa della famiglia Favazza: don Antonio il marito, Nunzia la moglie e Agatina la figlia. Don Antonio Favazza
è il povero nipote di uno zio ricco che muore lasciando una grande eredità. Il nipote, ritenuto da tutti il prediletto di don Angelo, immagina di essere l’unico erede.
A giudizio di popolo, si ritiene l'erede universale quindi spende i propri risparmi e si impelaga in debiti e fastidi per solenni onoranze.
Però don Antonio, dopo il funerale, dovrà vedersela con gli altri eredi, in primis con sua cugina Maddalena Favazza. Le due famiglie Favazza si contendono acerbamente
il gruzzolo del defunto zio. In attesa di entrare in possesso dell’eredità, tutti gli eredi sognano come investire i soldi lasciati dallo defunto.
All’apertura del testamento però la realtà si presenta diversa da quella sperata. Aperto il testamento, don Antonio è riconosciuto erede universale ma con l'obbligo
di tanti legati che coprono quasi tutto l'ammontare del patrimonio ereditato. La salvezza arriva dalla scoperta di un testamento posteriore che rimette le cose a posto
con più equanime giustizia; sennonché l'improvviso fallimento della banca fa crollare tutte le speranze. Sorpresa finale, ancora una volta viene la salvezza e tutto si
conclude con tre matrimoni tra le due famiglie.