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Orazio Orlando Primo Passalacqua nacque a Catenanuova da Antonino e da Isabella Clemente (prima insegnante donna di Catenanuova). La famiglia era originaria di Messina,
trasferitasi nel tempo nella cittadina dell'ennese perché proprietaria di alcuni possedimenti.
Orazio Passalacqua era un galantuomo d'altri tempi. Signorile e asciutto nell'aspetto, d'impeccabile dirittura morale, trovava nei giovani linfa per guardare alla vita con
l'animo e lo sguardo da poeta.
Orazio passalacqua scrisse i versi più belli per il suo paese mentre era in guerra, quando la preoccupazione di non fare ritorno alla terra natia era tanta.
Fonte del materiale:
Frequentò gli studi superiori a Catania. Dopo il diploma si trasferì a Milano dove si iscrisse all'università e dove conobbe Dora Nicosia. Non riuscì a laurearsi, ma sposò l'amata Dora che le diede un figlio, morto a 28 anni di leucemia. Orazio Passalacqua si arruolò giovanissimo nell' esercito.
Fu eletto Podestà nel 1927 e Sindaco nel 1960. Amante degli studi classici e moderni, si dedicò alla composizione di opere in versi.
Manifestò in poesia l' amore verso la propria terra pubblicando quattro raccolte di liriche:
"Cosi veri di stu tristi munnu (1958)", "Cosi di paisi (1960)", "Cosi Muderni (1969)" e "Cosi d'amuri".
Con queste opere riscosse prestigiosi riconoscimenti in concorsi regionali e nazionali di poesie
dialettali.
Nei versi della raccolta "Cosi veri di stu tristi munnu" si coglie il riferimento alla morale e ai valori tradizionali che per lui sono tali e immutabili "amanti sugnu assai di l'unista' e da giustizia ca oggi pocu s'usa" scrive nella poesia "Cu sugnu".
Nella raccolta di poesie "Cosi di paisi" già nell'introduzione traspare l'attaccamento viscerale al proprio paese di cui il poeta canta usi e costumi. Nella sua ultima raccolta "Cosi d'amuri" il poeta esalta i sentimenti d'amore materno, di amicizia e di sentimento "Tu amuri m'ha fattu pueta" scrive.
Appassionato cultore di fatti nostrani e di ogni forma espressiva d'arte, tra cui il teatro, li tradusse in versi dialettali con molta semplicità. Insegnò a molti giovani di allora la recitazione e curò egli stesso la messa in scena di commedie di autori siciliani.
Ormai in pensione, fu presidente della squadra di calcio "Unione Sportiva di Catenanuova". Inoltre gestì una cartoleria-libreria ed a questa attività dedicò la poesia "A nuvità" nella quale racconta la storia del suo negozio fino ad allora inesistente in paese e attraverso i versi della poesia,
fa involontariamente uno spot pubblicitario molto carino: Dinaru spisu cca, è spisu bonu:/lu fumu vi danneggia, (stati attenti!),/di lu cafè, d''a bibbita o du' conu/ddoppu un minutu nun vi resta nenti./'Nveci, lu libbru è cosa ben diversa:/unu lu leggi e a menti si 'struisci.
Sicuramente sarà ricordato come il poeta sentimentale, nostalgico e triste. Morì a Messina dove aveva accompagnato la moglie Maria Perdichizzi (rimasto vedovo dopo la morte dell'amata Dora, visse per alcuni anni con una certa Tonia e dopo la morte di lei sposò Maria) il 24 marzo 1985 all'età di 94 anni.
Il Comune di Catenanuova ha voluto intitolare il premio internazionale di poesia "Ju, Sicilia" - curato e realizzato dal Centro Studi Storico-Sociali Siciliani - oltre che a Turi Lima (all'anagrafe Venero Maccarrone), poeta sicilianista vissuto a Catania ma nativo di Catenanuova, anche a Orazio Passalacqua.
Nunzia di Benedetto
Dino Rizzo
Archivio del CSSSS.