Antonina nasce in un paese della Sicilia tanto caro a Ignazio Buttitta: Aspra, a due passi da Palermo. Il suo mondo è legato alle tradizioni, alle radici della sua terra, anche se in contrapposizione ad una realtà cangiante. In un mondo dove tutto appare pronto, finito, non c'è spazio per chiedersi l'origine delle cose. Molti ricordi e tanti pensieri, che provocano forti ed intense emozioni, si affollano spesso alla nostra mente e si sovrappongono in un turbinio continuo senza poterli fermare in chiari contorni.
Talora però prendono forma e ci accompagnano, susseguendosi senza tregua, consentendoci di rivivere il tempo passato, contornato di un’aureola ora deliziosa e ora non proprio amabile, ma sempre carica del tanto tempo trascorso in modo vivo ed attivo.
Nel rimestare della nostra mente i ricordi non si fermano, anzi scorrono via più o meno velocemente, anche se talora cerchiamo di fermarli per conviverci, discorrendo del nostro muoverci nel divenire della vita e delle tante esperienze vissute.
Ad un certo punto dell’esistenza giunge il momento di “inchiodare” il proprio decorso vitale su dei fogli e ricavarne un volume.
Ciò è sicuramente assai importante per chi scrive, ma anche per chi si fermerà a leggere la cronaca di un periodo, ormai divenuta storia, ma sempre piacevole da leggere e da possedere.
Antonina Balistreri questi percorsi ha vissuto e svolto, riuscendo a cogliere momenti significativi della sua vita, che ha rivissuto nel discorrere con se stessa e che man mano ha fissato con la penna o con la macchina da scrivere oppure sul computer, dando infine forma nel libro “E mi diceva: Perché sei donna”, che è anche testimonianza della sua crescita umana, professionale e culturale, nonché di un periodo storico nel quale, in modo repentino e vertiginoso, si sono succeduti tantissimi eventi e cambiamenti.
Descrive momenti di vita e avvenimenti con varie riflessioni che rendono la lettura piacevole e gradevole, inducendo il lettore ad ulteriori riflessioni.
Con brevi, ma chiari tratti, delinea i luoghi, le persone e i personaggi della sua famiglia, del suo paese, del percorso scolastico ed anche gli avvenimenti succedutesi nel tempo, che sicuramente l’hanno molto segnata e formata.
Immersa nei suoi ricordi, che prepotentemente si accavallano gli uni agli altri, sempre con andamento veloce, riesce ad emozionarsi spesso e specialmente a far emozionare, con lo scrivere scorrevole e chiaro, ricco e al contempo semplice ed efficace.
Si sentinu li cicali e lu sonu d' un pianoforti. 'U cori si nni va unni voli
'U suli pari ca trasi rintra 'u mari, L'acqua chi sprizza di la funtana e m'arrifrisca Lu cori si 'nni va 'nzemmula chi sbrizzi d'acqua di funtana |
‘U FRIDDU, ’I NANNI E ‘I PICCIRIDDI Quannu li casi si vestinu di nivi Veramenti ‘stu quatru m’ammintavu Picchì di certu sugnu sicura ‘U friddu di ‘sta jurnata ‘Un c’eranu cosi chi ni quariavanu O nanni picchì ‘un v’arruspigghiati?
‘Sti nanni muderni vannu tutti a travagghiari
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